Come approcciare velocemente un uomo

Una volta imparata la tecnica del’approccio veloce, riuscirete a conoscere molti più uomini di prima, grazie alla vostra maggiore sicurezza interiore.

In certi casi non si ha il tempo di avvicinare un uomo in modo graduale o passivo. Se lo adocchiate durante la pausa caffè di una conferenza o in un bar prima di andare al lavoro dovete essere rapide e il modo migliore è prendere in mano la situazione. Se il vostro obiettivo è attaccare discorso in breve tempo è consigliabile essere dirette, saltare la fase del gioco di sguardi e dei sorrisi a distanza e passare immediatamente all’azione.

Certo, l’avvicinamento in questo modo diventa particolarmente rischioso, perché avrete meno tempo per capire se il vostro interesse è ricambiato. Perciò è consigliabile fare un po’ di esperienza nell’abbordaggio in generale, prima di cimentarvi nell’approccio veloce. Dopo avere affrontato, e magari conquistato, un certo numero di uomini, dopo avere incassato qualche rifiuto e dopo avere trovato la tecnica più adatta a voi e avere acquisito una certa sicurezza in voi stesse, allora potrete passare alla guerra lampo.

Proprio come nella tattica militare, le vostre manovre dovranno essere non solo celeri, ma anche irresistibili, mirando ai punti deboli dell’avversario, non concedendogli possibilità di reazione.
In pratica, il primo passo è da considerarsi in senso letterale: avvicinatevi tenendo lo sguardo fisso su di lui, facendo la cosiddetta passerella e sorridendogli. Forse se ne accorgerà, forse no, ma a voi servirà per entrare nei panni della donna risoluta e volitiva che bisogna essere per portare a termine un approccio simile.

Una volta arrivate accanto a lui, semplicemente presentatevi: “Ciao, piacere, io sono Tizia”. Ora, pochi, pochissimi uomini risponderanno con un “Chissenefrega!” o simili, questo succede solo in casi estremi di maleducazione, malumore o presunta simpatia (nel senso che alcuni si sentono tanto spiritosi a rispondere in modo inaspettato, sono gli stessi che quando gli chiedete “Scusa, sai l’ora?” vi rispondono “Sì, lo so” e se ne vanno sghignazzando).

Dato per scontato che sia gentile e civile, saprete il suo nome e, mentre è ancora stordito dalla vostra audacia, create la base per contatti futuri, cioè dategli il vostro “biglietto da visita” e fatevi dare il suo; scambiatevi i numeri di telefono o comunicategli che lo aggiungerete su Facebook, ma non chiedetegli il permesso di farlo.

Da una parte lui sarà completamente preso alla sprovvista e difficilmente riuscirà a trovare scuse per rifiutare una conoscenza (a meno che, ovviamente, non abbia motivazioni reali come mogli, fidanzate, impegni improrogabili, partenze programmate); dall’altra parte, tanta spigliatezza non può che incuriosire e intrigare, quindi desidererà avere un’altra occasione per conoscervi meglio.

Personalizzate e adattate alla circostanze i nostri suggerimenti e vedrete che non è poi così tremendo andare dritti al punto. Non di rado la spavalderia paga.

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