Come conquistare un uomo con le parole

Per conquistare un uomo con le parole serve una buona dose di cultura e improvvisazione, in modo da rendervi persone interessanti e interessarvi agli altri.
Come sedurre un uomo con le parole

Le parole sono il sale della seduzione e come il sale danno senso a tutto il resto: il trucco, i vestiti, la forma perfetta e il linguaggio del corpo da soli non bastano. Non è solo ciò che dite che è importante, ma anche come e quando lo dite, la qualità e la quantità.

In generale, con gli uomini è preferibile affrontare argomenti positivi come aneddoti divertenti, informazioni curiose, racconti affascinanti, voli di fantasia. Vi avvicinate dopo esservi scambiati qualche occhiata ed esordite:

“Spero che tu non sia goffo come me, quel cocktail l’ho preso la settimana scorsa e ho scoperto che è indelebile, povero il mio vestito nuovo!”

Una frase del genere ha tre pregi

  1. Gli strapperà un sorriso;
  2. Offre spunti di conversazione. Lui potrebbe rispondere: “Nessun problema, ho la mano fermissima!” o “Ma almeno è buono?” oppure “E allora oggi cosa bevi?” ancora “Non sembri goffa… Le apparenze ingannano!” e così via, ci siamo capiti;
  3. Lascia intravedere una vostra piccola debolezza: siete maldestre. Perché questo è un bene?

Perché mostrare la propria vulnerabilità è una dimostrazione di fiducia, e dare fiducia al prossimo è un ottimo modo per ottenere la loro. Certo, siate accorte, non raccontategli un vostro grande difetto, scegliete bene, se è possibile una vostra piccola imperfezione anche simpatica, come la goffaggine, appunto. L’autoironia in questi casi paga tantissimo.

Un buon modo per non fare cadere la conversazione nei temutissimi punti morti è creare collegamenti con altri argomenti, le parole magiche sono: “A proposito di… lo sapevi che/io una volta/hai sentito che…”

Questo trucchetto funziona meglio se saprete come raccontare l’episodio che segue prima incuriosendolo, poi sviluppando brevemente la storia e infine concludendo in modo sorprendente o affascinante; è un po’ il principio delle barzellette, ma non dovete necessariamente avere l’obiettivo della risata, basta rapire la sua attenzione. Potete anche inventare un possibile scenario futuro o immaginario: “A proposito di posti cadenti a cui non daresti un euro, non sarebbe bellissimo andare… chessò, in India, e aprire una tavola calda dove vendere piadine e supplì rustici ma buonissimi?”

Il vostro racconto però non deve essere interminabile, un paio di minuti al massimo e poi lasciate spazio a lui, magari stimolandolo con altre domande.

Lasciatelo parlare, fategli domande per dimostrargli il vostro interesse e commentate in modo sincero ciò che dice; non dovete mostrarvi per forza d’accordo con lui, basta che non lo aggrediate quando succede.

Tenete, infine, presente che per creare sintonia potete usare la tecnica del ricalco usando alcune parole ed espressioni che usa lui; fate anche caso al tipo di aggettivi che adopera e cercate di rimanere nello stesso campo: la vista, l’ideale, l’udito. Negli esempi precedenti si parla di cibo, perciò sarebbero adatti argomenti quali “situazioni gustose”, “il sapore della vita all’aria aperta”, “e di dovere assaggiare il bello e il brutto per crescere”.

Insomma, per usare al meglio le parole prima ascoltate, capite e mettete insieme il vostro pensiero e il suo linguaggio.

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